Archive for ottobre, 2008

cosi’ vogliono portarmi a fare flebo

in ospedale dal chinese doctor

che a hong kong controllano temperatura

e chissa’ se riesco a partire

eh eh eh eh eh eh eh

e tu che scrivi capiscimi se la finisco qui

eh eh eh eh eh eh eh

topi galleggianti su rieducational channel

cattivita’ e guardiani su rieducational channel

mangiatori di cani su rieducational channel

ma torno a casa mi fidanzo con me

con l’anello tibetano del yonghegong

e chi c’e’ c’e’ chi non c’e’ non c’e’

sostiene lindo.

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The Naxi tradition has it that a girl and a young man

should not be married

until they spend two years knowing each other,

two years appreciating each other

and another two years loving each other.

*

Traditional Naxi men care only seven items in their life:

music instrument, chess, calligraphy, painting,

cigarette, liquor and tea.

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non poi che io mi voglia male,

ma il gusto di oltrepassare certi limiti,

di sentirmi un po’ soffrire giusto un poco

di farcela, qui e ora.

al risveglio non so perche’ mi sento in russia,

in metro mai un occidentale vorrei capire questa cosa,

ma quieta adesso.

gia’ lo sapevo, ma davvero si fa abitudine a qualunque cosa.

mi mancano persone a casa comunque lontane da dove vivo.

non vedo l’ora di ritrovarle tutte, di raccontare, e di un buon caffe’.

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(finally) lost in beijing

1. guangzhou-beijing (ora ignota)

viaggio di angeli custodi (io so li mandi tu)

viaggio che niente poi sara’ lo stesso

non io senz’altro

l’arrivo a sera in una cina assai piu’ autentica

persino troppo

guangzhou e l’ostello piu’ estremo mai vissuto

e gregor samsa a bordo letto, cadavere pero’.

angeli custodi italiani che mi portano biscotti e rubano coperte

cinesi che mi mettono su un bus e scrivono indirizzi in mandarino

portoghesi che m’aiutano nelle dogane

e il viaggio, il Viaggio,

che niente da’ di piu’

pulisce la mente la rinfresca.

poco o nulla che mi manchi a casa,

in verita’ .

che trista verita’.

progetti per la vita?

chilosa.

2.

allora ludovico portami via

che chiudo gli occhi e sono altrove

e nessuno mi guarda piu’

che ho gli occhi tondi io

che nessun tassista dice no

e qualcosa in mandarino

e l’ostello di stasera da rimpiangere le blatte

di guangzhou

e nessuna conversazione di veleno su gmail

di vomito di cattiverie

e nessun cinese che mi porta via su un carrellino in bicicletta

nel traffico a pechino.

sempre e sempre piu’ estremo questo viaggio

solo spero non morire e cosa d’altro?

la birra cinese aiutera’ e ceno con due euro

ed e’ esperienza di viaggio piu’ forte

e devastante mai provata.

che ne sara’ di me

adesso e dopo.

la vera cina ho visto e vedo e sola sono.

la prospettiva di erlend loe

ell’ennesima potenza.

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6.55

finisce la notte,

inizia la notte.

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piu” lost
che in translation

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hong kong blues

pare

proprio

che io sia qui

ventiquattrore che non dormo

vedo cose che non credo

lo spirito torno’

ma poi scomparve

cosi’ lontana

adesso (9:42 ora locale)

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thereisnowayoutyoucanscreamandyoucanshoutitistoolatenow

sotto formalina
metterei ieri mattina
metterei questa mattina
e adesso
o in vitro
solo per avere a ricordare
quel che si prova
la chute la frana e lo sgomento
fino allo strazio di bolliniesselunga
che non riuscivi ad attaccare più
‘Tis not that Dying hurts us so –
‘Tis Living – hurts us more

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lacinasavvicina

china

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sono la voce
del verbo andarsene.

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con rose e mollette rosse e abeti e schiuma

m’addomestica una casa che ha stanze in cui non entro

e lusso d’elenco di cose che altrove non era.

nuovo lavoro e casa e laurea e corso e della vita

sarebbero o sono puntine che m’attaccano

così dovrei sapere

almeno

dov’è che voglio stare.

che mi so slegata et sradicata

e insieme, e altrove,

fusa,

e casa.

dunque non importa.

dunque sono felice.

(e) tra poco vado in cina.

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happy birthday. to you.

thom

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un volo diventò per me.

un volo
diventò
per me ?

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è nell'urlo che vorrei specializzarmi

conosco questa vita,
che già l’ho fatta,
compatimento et massimo degrado,
oh me e sguardo vacuo di fumo nel camino,
wouldyoupleasehelpme,
ma ultimamente mi leggo poco e male.

magari stasera scrivo un orario provvisorio
della vita,
ma senza nomi di persone,
solo le cose,
sole le cose,
le cose
solamente.

Comments (2)

oggi, 3 ottobre.


ehi tu,
delusa.

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