adesso voglio i fiori, adesso
e un ciccinin di acqua e di luce
cosi rimetto foglioline
adesso voglio i fiori, adesso
e un ciccinin di acqua e di luce
cosi rimetto foglioline
gli choc sono strane persone
puoi transitare in un parcheggio
peraltro buono per certe foglie rosse
e quello salta su
pilastro cade
pilastro che reggeva vita intera
seguono l’ovvio piangere tantissimo
e vomito e vomito e vomito
se non avessi le persone care accanto
che a casa nessuno sa
con me che sto per dirlo e vado via.
la vita d’ora in poi
suppongo fare facce inenarrabili
se il dentista mi spiega passo passo banali procedure
se il mio dentista ridonda come a un bambino difficile.
al qual proposito, di uno davvero tale,
dico sorridendo che forse mi somiglia,
al che un vicinissimo parente risponde
no, non ti somiglia, sei te.
se incalzo ottengo contentino croccantino,
siete molto intelligenti.
e non è la prima volta di sti tempi
che dico cosa aspettandomi d’essere
nettamente smentita,
e invece sì sì, proprio così,
e bene mi sta.
inverno di calzettoni lunghi, di zucca e vellutate,
di abbigliamento tecnico che mi calduccia il giusto,
di genti perse e ritrovate,
con nettissima predominanza delle prime.
e se una volta dicevo quello per me non è gnancora nato,
adesso giorno giorno mi viene da pensare che sia già morto,
poveraccio.
la cosa più bella della mia vita adesso sono i rami