Archive for agosto, 2007

me

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certi dolori sono numeri primi.

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pain processing

forse c’è qualcosa di morboso nel restare in una casa già venduta infestata da scorpioni

ma nell’altra ancora non riesco a tornare

e non che non ci provi

oggi, ad esempio,

e un crollo.

e so che dovrei fare,

e pure quel che farò.

ma

adesso,

– e ancora –

– per un po’ –

mi lascio piangere.

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Emily [510]

But, most, like Chaos – Stopless – cool –

Without a Chance, or Spar –

Or even a Report of Land –

To justify – Despair.

 

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en attendant

qualcuno con cui giocare.

a volano a ping-pong a canasta a mastermind a sputo nell’oceano a domino a briscola a forza 4 a dama a scopa

qualcuno con cui tornare.

a Lisbona a Vredenhof nella casa galleggiante al Greenhouse. in autobus tra Charleroi e Bruxelles in treno tra Cambridge e Stansted in Prinsessegade fin su alla chiesa di Lérida. ai due Generator nel pub russo di Berlino in treno tra Copenhagen e Malmö nel cimitero di Loumarin nelle stradine di Montblanc in bicicletta tra Passau e Vienna tra i campi di Sénanque all’hotel Mozart a Leverkusen all’Artis in piazza dell’anfiteatro sulle panchine di Porretta a Vannes tra gli ulivi di Pelago ad Avignone al Pistoia Blues a Maso Corto a Puigcerda al duomo di Barga a campo de fiori all’Arezzo Wave che non esiste più a Bonnieux a Pamplona alle cascine all’isola d’Elba al Louvre a Monteriggioni a Prato Fiorito sui Pirenei al dicken’s inn di Londra sulle mura a Kitzbühel in bici tra Prato e Lasa a Mont Saint Michel a Matanna al Plagött ad Innsbruck a Pienza a Bergamo a Fundres al Lago Santo a Colonia a Pisa a San Sebastian a Frascati in bici fino a Bressanone a Wörgl a Gordes a Venezia intorno al lago di Resia a Monaco a Nîmes

qualcuno con cui andare.

alle Eolie in Sicilia a teatro a New York a Praga a Napoli ad Heidelberg in Finlandia a Perugia in houseboat a Genova in Grecia al cinema a Siena a piedi da Roncisvalle a Santiago a un concerto in tenda in autostrada di notte a funghi

qualcuno con cui fare.

un orto un puzzle l’amore la spesa un giro in moto le crêpes colazione un figlio yoga il bagno nel mare un gulash vasche in piscina il letto passeggiate di notte la paella pannocchie arrostite notte in bianco un caffè un bucato un regalo

qualcuno con cui vedere.

un filmone l’alba i Radiohead una partita i Soprano un museo tramonti Blob chiese osterie le foto la Gialappa’s un gran premio i Simpsons Corrado 

qualcuno con cui dividere.

un dispiacere una tavoletta di cioccolato una bottiglia di vino felicità una pizza

qualcuno con cui avere.

le api un cane un altro gatto conigli galline

e ridere prendere il sole ascoltare musica imbiancare parlare piangere apparecchiare perdersi rinvasare misurar febbre vagare annacquare cucinare leggere dormire fumare star seduti fuori la sera mangiare

stare in silenzio 

Comments (1)

waiting for nothing to happen

inventario di persone perse e delle cose in cui non riesco più a credere né scaramanzia né malafede sartriana io proprio certe cose neanche più me le figuro io proprio questa storia del vento che cambia che ne sai tu io mi domando. dove ho messo le parole o la voce per dirle. io per come vivo non merito vita. eccerto, lei che guarisce, quell’altro che torna, la Cosa che arriva, prima o poi, quando vuoi, io l’aspetto, t’aspetto, giurerei d’aver sentito, oltre la porta, ma nemmeno più m’alzo, nemmeno più l’apro come prima cosa, mi patisco, mi sfinisco, il Tutto m’ha donato la sua inutilità, che senso mai posso avere. saran vent’anni che ci penso, che cerco di capire, forse proprio non si può, fattona, puttana, alcolizzata o mistica, qualunque cosa sarebbe stata meglio, di questa me, ora. ho visto cose, ho visto cose quest’anno che quel che mi resta da vivere non guarirà. ogni singolo giorno un danno, un di meno, son bambolotta rotta, tipo che si incastravano gli occhi e non si aprivano più. quel che dovrei sapere, è che Niente e Nessuno mi salverà da Me, o dal Resto.

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Caligula

La solitude! Tu la connais, toi, la solitude? Celle des poètes et des impuissants. La solitude? Mais laquelle? Ah! tu ne sais pas que seul, on ne l’est jamais! Et que partout le même poids d’avenir et de passé nous accompagne! Les êtres qu’on a tués sont avec nous. Et pour ceux-là, ce serait encore facile. Mais ceux qu’on n’a pas aimées et qui vous ont aimé, les regrets, le désir, l’amertume et la douceur, les putains et la clique des dieux. Seul! Ah! si du moins, au lieu de cette solitude empoisonnée de présences qui est la mienne, je pouvais goûter la vraie, le silence et le tremblement d’un arbre! La solitude! Mais non, Scipion. Elle est peuplée de grincements de dents et tout entière retentissante de bruits et de clameurs perdues. Et près des femmes que je caresse, quand la nuit se referme sur nous et que je crois, éloigné de ma chair enfin contentée, saisir un peu de moi entre la vie et la mort, ma solitude entière s’emplit de l’aigre odeur du plaisir aux aisselles de la femme qui sombre encore à mes côtés.

 

 

 

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