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E restare soli tutta la notte in casa
senza potersi curare,…

Adesso che albeggia o tramonta, inonda di luce radente il sud
e l’erba bagnata e gialla per il caldo odora di carogna e pelo
con le mani sudate e fredde nel letto cercare
l’interruttore della tristezza a spegnerlo
e in alto niente spigoli a perdonarci
di essere qui
ed esserci da soli.
E con clamore da manuale
zitti,attoniti detergersi
sudori e umori.

La notte studio .Di giorno,rileggo i contratti,firmati a metà,(in calce giace, la clausola della felicità).

 
Ma ora che affondo e vedo come a pelo d’acqua.
Potrei salvarmi  se solo stendo le gambe
e camminare a riva, dopo tanta pantomima.
O per rabbia in questa tempesta
abbracciare la quercia vecchia che implora il fulmine
per  vedere nella luce che parte da terra
scuotersi e bruciare col legno caro a un dio
me pure
e in un istante
rendermi indietro tutto
così ingombrante.

(oppure,più semplicemente, quanto vale una ferita?)

b

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far danno

più forte di me
comunque
insomma dovevo
di più
sentivo
as usual pagherò
niente di nuovo
.
gioia bambina
invece
di una serata con la spora
.
casa

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forse no, forse no, forse no.
forse sì.

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dove VI vorrei

tour 2008

Reykjavík
New York
Verona
Nîmes
Helsinki
Heidelberg
Atene
Madrid
Stoccolma
Palermo
Praga
Napoli

quasi quasi
melaC & melaV
all’amico Thom
ih ih

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peyton sawyer mother docet

" Anche una bella canzone finisce.
Ma non per questo non val la pena di ascoltarla. "

che è così Altro dalla mia tenerezza dolorosa.

allora quelo è sette anni e mezzo della mia canzone preferita in loop

allora gli ultimi giorni qui son da ascoltare fino alla fine

la canzone dice che qui ho cucinato e fatto l’amore, vomitato e pianto e ballato come un orsetto, le lucertoline volano e le mele saltellano, a mattino si nuota e la sera accende il fuoco, lavastoviglie fa risacca, le yaris mettono le quattro frecce ma non tornano più, cadono metri di neve e non c’è acqua, 8 km e si vede il mare, si dorme sul divano e a mattina 10 gradi, si preparano esami e qui si torna senza catene nella bufera e il motore della polo non sarà più lo stesso, quelo dorme sugli scalini e sbarra gli occhi se cammino su che pare che caschi il cielo, la notte è grilli e stelle e un torrente invisibile e assordante a valle. qui era una scuola forse un secolo fa, i piccini davanti al caminetto, si fanno tre bracciate a rana e si galleggia come in mare, avrei voluto spaccarmi la testa contro il vetro, e molti amici, e qualche amore, e tutti gli stranieri che son stati qui.

e allora pure a casa qualcosa suona dolce, ancora,

un ad libitum che non sarà per sempre, è certo,

ma che vale la pena ascoltare,

fino in fondo.

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en attendant

qualcuno con cui giocare.

a volano a ping-pong a canasta a mastermind a sputo nell’oceano a domino a briscola a forza 4 a dama a scopa

qualcuno con cui tornare.

a Lisbona a Vredenhof nella casa galleggiante al Greenhouse. in autobus tra Charleroi e Bruxelles in treno tra Cambridge e Stansted in Prinsessegade fin su alla chiesa di Lérida. ai due Generator nel pub russo di Berlino in treno tra Copenhagen e Malmö nel cimitero di Loumarin nelle stradine di Montblanc in bicicletta tra Passau e Vienna tra i campi di Sénanque all’hotel Mozart a Leverkusen all’Artis in piazza dell’anfiteatro sulle panchine di Porretta a Vannes tra gli ulivi di Pelago ad Avignone al Pistoia Blues a Maso Corto a Puigcerda al duomo di Barga a campo de fiori all’Arezzo Wave che non esiste più a Bonnieux a Pamplona alle cascine all’isola d’Elba al Louvre a Monteriggioni a Prato Fiorito sui Pirenei al dicken’s inn di Londra sulle mura a Kitzbühel in bici tra Prato e Lasa a Mont Saint Michel a Matanna al Plagött ad Innsbruck a Pienza a Bergamo a Fundres al Lago Santo a Colonia a Pisa a San Sebastian a Frascati in bici fino a Bressanone a Wörgl a Gordes a Venezia intorno al lago di Resia a Monaco a Nîmes

qualcuno con cui andare.

alle Eolie in Sicilia a teatro a New York a Praga a Napoli ad Heidelberg in Finlandia a Perugia in houseboat a Genova in Grecia al cinema a Siena a piedi da Roncisvalle a Santiago a un concerto in tenda in autostrada di notte a funghi

qualcuno con cui fare.

un orto un puzzle l’amore la spesa un giro in moto le crêpes colazione un figlio yoga il bagno nel mare un gulash vasche in piscina il letto passeggiate di notte la paella pannocchie arrostite notte in bianco un caffè un bucato un regalo

qualcuno con cui vedere.

un filmone l’alba i Radiohead una partita i Soprano un museo tramonti Blob chiese osterie le foto la Gialappa’s un gran premio i Simpsons Corrado 

qualcuno con cui dividere.

un dispiacere una tavoletta di cioccolato una bottiglia di vino felicità una pizza

qualcuno con cui avere.

le api un cane un altro gatto conigli galline

e ridere prendere il sole ascoltare musica imbiancare parlare piangere apparecchiare perdersi rinvasare misurar febbre vagare annacquare cucinare leggere dormire fumare star seduti fuori la sera mangiare

stare in silenzio 

Comments (1)

(completely) lost in translation

(era/ora)

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marlene

Non c’è contatto di mucosa con mucosa
eppur mi infetto di te,
che arrivi e porti desideri e capogiri
in versi appassionati e indirizzati a me;

e porgi in dono la tua essenza misteriosa,
che fu un brillio fugace qualche notte fa;
e fanno presto a farsi vivi i miei sospiri
che alle pareti vanno a dire "ti vorrei qua".

(dedicato a g.)

Comments (1)

ronzii

come la tipa, intervistata sull’omicidio della tale, che dice:

"sembrava una persona normale.

non l’ho mai vista piangere

né essere felice"

? ? ? sarebbe questo, essere normali ? ? ?

…se (per puro caso) mi uccidessi,

almeno non direbbero "sembrava serena"-

e se (idem come sopra) uccidessi qualcuno

(senz’altro qualcuno al volante)

certo non direbbero "sembrava tranquilla"-

ma fin qui tutto bene,

fin qui tutto bene,

fin qui tutto bene

(ad libitum)

 

 

 

tagliare un ramo che avrei detto l’albero tutto

e invece-

simile alle piccole cose che raccolgo

(bottone blu a milano QUELLA sera,

la mucca senza zampe e un corno solo QUEL giorno)

stavolta ho trovato qualcosa perso 10 (dieci) anni fa

prima cosa buona di quest’annus horribilis-

(grazie)

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l’attesa

di stasera

(forse)

decisamente

comfortably

NUMB

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