Archive for dicembre, 2014

finisce l’accendino verde di capraia

verde speranza di smetter di fumare, dissi,

e porta segno di stappare birra,

finisce nella scatola di latta, per questo.

mi trovo un sorriso sulla faccia, a tratti,

così finisco l’anno,

in tête-à-tête col gatto, occorre dirlo?

penso che anziché abisso (gouffre)

possa essere pozzo (puits) di piacere puro,

giorno giorno, uno o assai di più.

di questo vedo a breve,

del resto l’incertezza,

eppure sono viva,

lindo ferretti docet.

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bitter sweet symphony

IMG_6117.JPG

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la bellezza di un letto sfatto bene

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oggi ho messo il piumone e visto un naso bellissimo

(in foto).

doveva essere giornata di mancanza,

e invece tolto foglie e erbacce,

sotto il sole e braccia nude,

poto con metodo (tutto mio)

poto il potabile, chissà se è giusto,

con persone lo è stato,

letteralmente cancellati, alcuni nomi,

son tenerina, ci vuol poco a farmi male,

ancora goccio a tratti ma è passata, è passato.

certa gente mi inquieta, con la sovranità,

mi pare crescere il conoscersi,

non sarei adatta, dunque, per quella o l’altra cosa.

ho voglia e tenerezza ormai in disuso,

spiace lo spreco, ma il cuore è altrove,

fa il vago se dico dobbiamo parlare,

ma sta bene, mi dice, tanto mi basti, mi dice.

nel ritorno ho sempre amore per la casa,

così com’è, imperfetta, perfettibile,

a braccetto con la vita,

mi si attaglia, tuttavia.

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la fortezza Bastiani

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e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino

maman

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beecket

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mancarmi fisicamente
in maniere non lecite

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farò una cosa pazza

eppure sono viva

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posso farcela?
se sì,
posso farcela, da sola?

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perdita totale di senso e scopo
annaspo annaspo annaspo

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lisbona

lisbona

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mi strazio in una bolla
sono il sapone l’aria e la cannuccia
vivo nel mio ombelico
siamo io e la fuffa
oh no non ne produco
e dunque sono sola
nel mio ombelico pure

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ed eccomi di nuovo staremale
tra la baixa e il chiado
quanto male? tanto che ora mi butto
giù da un terzo piano
di una qualunque via anchieta
quanto male? più o meno così

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