Archive for luglio, 2011

sono quel tipo di persona che
meglio se
meglio che.

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la notte mi fa i disegnini
mi ripete capisci? capisci? capisci?
capisco.
non sembra?
capisco.
mio papà se ne va
sarò even more solissima.
capisci? capisco.
non voglio stare bene perché.
non voglio stare male perché.
non voglio niente,
niente
niente
niente.
capisci? capisco.
avrei voluto trovarmi sul crocicchio
con la spora
verso acletta
e sfumettare
e non pensare un cazzo di niente
galleggiarmi
ivi di me scordarmi
capisci?
capisco.

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che gran brutta notte.
esplicativa.

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Evaporato in una nuvola rossa,
in una delle molte feritoie della notte con un bisogno d'attenzione,
d'amore troppo "Se mi vuoi bene piangi" per essere corrisposti.
Valeva la pena divertirvi le serate estive con un
semplicissimo "Mi ricordo",
per osservarvi affittare un chilo d'erba ai contadini in pensione e
alle loro donne e regalare a piene mani oceani ed altre
ed altre onde ai marinai in servizio, fino a scoprire ad uno
ad uno i vostri nascondigli, senza rimpiangere la mia credulità;
perché già dalla prima trincea ero più curioso di voi,
ero molto più curioso di voi.
E poi sospeso tra i vostri "Come sta", meravigliato da luoghi meno
comuni e più feroci, tipo "Come ti senti amico, amico fragile, se
vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te"
"Lo sa che io ho perduto due figli"
"Signora lei è una donna piuttosto distratta" e ancora ucciso dalla
vostra cortesia nell'ora in cui un mio sogno ballerina di seconda
fila, agitava per chissà quale avvenire il suo presente di seni
enormi e il suo cesareo fresco, pensavo è bello che dove finiscano le
mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra;
e poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci, mi sentivo meno stanco di
voi, ero molto meno stanco di voi.
Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta fino a vederle
spalancarsi la bocca. Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli
di parlare ancora male ad alta voce di me. Potevo barattare la mia
chitarra ed il suo elmo con una scatola di legno che dicesse
perderemo. Potevo chiedervi come si chiama il vostro cane, il mio è
un po' di tempo che si chiama Libero. Potevo assumere un cannibale al
giorno per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle. Potevo
attraversare litri e litri di corallo per raggiungere un posto che si
chiamasse "arrivederci";
e mai che mi sia venuto in mente, di essere più ubriaco di voi, di
essere molto più ubriaco di voi.

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Si scrivono qui le cose che non si diranno più,
sono i trucioli della piallatura. La piallatura è la giornata.
Qui è, come dire, un modo spiccio di far fuori le tavole
d'approccio, le gabbie, le impalcature, i ghiribizzi.
Si fa piazza pulita per veder chiaro il grosso pezzo che verrà.

ci pavese

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poi il sonno mi riporta
baricentra
viva viva
le mie pozzette di saliva dint' o lietto
viva viva
non c'è cena
viva viva
pelle d'oca
adesso mangio un po'
stasera è sola e bellissima

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Preferiscononvivere Sonnoportamivia

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Uh uh uh uccidere il giorno

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lmvdm

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Adesso dormo un poco

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non dormo non pulisco
tengo la casa sporca
la casa sporca tengo
tanto nessuno mai verrà
qua dentro
così che c'era un lungagnone capellone
lei piccina tartarina
con pupetto in carrozzina
e se il pupetto piange
lei s'alza lo porta via attaccato al seno
lui la segue lontano dal concerto
sono tornati e li ho rivisti alzarsi
ad una delle ultime canzoni
volta la carta
ballare una quadriglia in due
che dicesi pariglia?
a tratti spinti verso carrozzina
erano solo loro loro due soltanto
li ho visti felicissimi e baciarsi
giovanissimi
riscegliersi e ritagliarsi un attimo
iersera ho visto la parola amore e mi capita di rado
e quanto mi fa bene,
se a me non accadrà, fa niente, faccio niente,
mi mangio una banana e ho freddo ai piedi
i gatti son girelle sopra il letto
io mi tengo con me con mezzo raffreddore
domani è un altro giorno oggi lo è
tutto così lontano quel che è stato
e se niente mai sarà
fa niente
faccio il niente
solissimevolmente

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domani faccio l'edit del font del post qua sotto
adesso, posso dormire lo stesso?
la cosa più bella di stasera
due che s'amavano
ciò mi rinfranca sempre
è stata giornatina con magone
,
questa
,
.
vorrei che fossi qui

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Dice il gesuita, ragazza. Voce del verbo paturniare. Oh oh postare con l'iPhone. Ho male qui

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voglio un gatto più grande

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mi dico molte meno cose
la resistenza al giusto
il mio sorriso di fossette
di far la cosa giusta
tipo dormire adesso
di foto in autoscatto di noi quattro
con quattro ceres e un letto di ospedale
di numeri francesi che mi chiamano
les draps l'adresse les clés
ho molto freddo a notte ho molto freddo
fa, molto freddo,
son molto stanca
cinque ore di guida
i bambini i stranieri il mio portarvi e pazienza
fa molta notte adesso
son stanchina
con la maglia rosina con le macchie
giacché sbatacchio troppo forte
in costruzione di caffè
di americani cui si aggiunge acqua
focacce liguri ciabatta speck
mi piacerebbe aver riposo, adesso,
riparare, davvero e per davvero,
ho un dito un po' sbucciato
mi storpiano il nome
le grotte di avignone
di me di che sarei di chi sarei
di me e paura a tratti
dissopita
braccia vuote piedi stanchi
di posarmi

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non mi sentivo così dal '58

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speriamo che sia femmina (ma va bene lo stesso)

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