i bugaboot per li piedi,
le coq au vin per la panza,
avvicinarsi a qualcosa per la capa (e non solo).
volerlo immaginare un male di recisione,
una volta per tutte, una volta, per tutte.
“quando il discepolo è pronto, allora il maestro appare“.
i bugaboot per li piedi,
le coq au vin per la panza,
avvicinarsi a qualcosa per la capa (e non solo).
volerlo immaginare un male di recisione,
una volta per tutte, una volta, per tutte.
“quando il discepolo è pronto, allora il maestro appare“.
Chi ama e chiede contraccambio è un ricco che mendica da un povero.
*
Si potesse nella vita tenere il passo del vero camminatore:
lo stesso in discesa che in salita.
*
Leggersi, capacitarsi d’essere esistito.
*
Gioia è il bisogno che ne abbiamo; del bruscolo fa la perla
e la memoria poi la raffina.
*
Cerca il rumore perché copra il silenzio che ha dentro;
corre – e non ha modo adeguato – per fuggirsi.
*
Non è il dolore (come vogliono), è la gioia che fa buoni;
anche un accenno di gioia. Non punge più quando è in fiore
l’ortica.
*
Non ha punti d’appoggio; per questo è stabile.
papà mi dice ti vedo stanca
perché ho l’aspetto orrribile
a yoga piango con occhio solo
e dopo sfreccio e parcheggio e aspetto e guardo il vetro illuminato
e chiamo e chiamo e messaggio e minaccio e sfreccio
e lancio le chiavi nel bosco però sul sentiero
mi nego abbracci mi nego cene se un pezzo di pane passa avanti
e chiedo e minaccio e sentenzio ed esco e poi rimango in macchina
e poi due euro e sessanta male malissimo spesi
finiti consumati a sera e poi alle quattro del mattino.
c’è questa cosa che ha fatto il suo tempo e preso il mio.
oggi ho riaperto un’arnia dopo mesi
e poi raccolta foglie in vari luoghi.
a tratti tracima e travaglio
che ad un bel viaggio susseguì brutto trip
or ora di nuovo ne piango
e dunque mio papà mi vede stanca.
non c’è né ci sarà un buon giorno per.
ma ha da accadere, e accade.
oggi ho pianto fortissimo.
oggi è capitata cosa per cui ormai,
davvero, posso annoverarmi tra gli ex-fumatori.
oggi con buona mira ho fracassato una bottiglia
molto vicino a.
dopo ho raccolto ogni frammento, e poi ogni foglia.
domani parto per – un po’.
oggi spingevo un passeggino dando adito
l’amica in quanto amica appoggia il bluff
una volta aspettavo un bambino ma non è mai arrivato.
dice d’amica di sua madre che non s’è fatta una vita
io mi domando farsi una vita cosa sia
un passeggino? tu(o), mio?
e chi non se la fa? si bacia ai giardinetti.
all’interno di un silenzio matura una rottura.
sarà la volta buona, se il sei mi porta bene.
un’intera giornata per pulire lato e sotto letto,
pesto di nasturzio e polenta&funghi a cena,
pensieri misti e qualche pianto (e qualche rabbia)
e qualche pomodoro del mio orto rosé
prima volta che faccio yoga a casa
rilassamento ma russavo (!)
il corso nuovo è tecniche orientali di movimento (!) ma lascerò,
ho messo in vendita lo stepper (sotto il letto).
tutto questo contatto lucido con me, 24/24, che sfiderei chiunque,
sfangare tutte le giornate, intervenire a fahreneit,
emozionata nel pollaio che non contiene niente,
rametto di fusaggine, una persona sana può ingerirne fino a tre bacche,
eh,
eh.
addendum di tre cose belle:
la mia insegnante di yoga
il secondo di franzen, quanto o più del primo
due mesi due che non fumo, clap clap
sogno un uomo rassicurante come il biancorosso Cai
quando sei pressoché certa di avere perso la via.
anche oggi quasi sette ore, can che abbaia non ha morso,
gli altri due con museruola, presunta vipera in mezzo al sentiero,
ma per fortuna non baloccavo.
per la faccenda del capannello nell’oasi,
pare interverranno polizia e forestale,
e io ci voglio credere.
posso dormire senza un uomo per anni (e infatti)
ma mi fa fatica una notte senza gatto (e infatti)
controtrasloco dopo duetre ore e stiratura,
volevo dormire vista focherello
ma casa chiama, casa importa, e davvero poco d’altro.
mi recherò a milano per:
i peanuts la maier l’agendina muji lo shampo di aesop
con blablacar presumo, visti i tempi.
entro fine mese ho da salutare mendrisio il serfontana
il cinese di brusino arsizio il monte san giorgio
il fu castagno di via dei bolzani
è un piccolo grandissimo dolore
la spora si spos(t)a
e quella parte di svizzera mi mancherà.
della montagna mi piace:
instagnolare i panini a mattina
cento grammi di cioccolata con pane
due litri d’acqua tre noci e cinque nocciole
due torce, giacchetto antivento, la lumix rosa
bacche di rosa canina e biancospino.